Natura

Le Grotte e il loro intorno

Il laboratorio sotterraneo delle Grotte di Bossea | M. Vigna

Il territorio della Riserva

La Riserva naturale Grotte di Bossea è caratterizzata da terreni carsici e quarzitici e insediamenti umani dal fondovalle del torrente Corsaglia (Bossea) fino allo spartiacque Corsaglia-Maudagna (Prato Nevoso).
Gli ambienti in generale sono caratterizzati, fino alla quota di circa 1400/1500 m, da pendici montuose rivestite per la quasi totalità da un manto boschivo continuo, composto in prevalenza da castagneti e da faggete pur se in alcune zone, a esposizione nord, è presente qualche bosco di abete bianco. Oltre tali quote vi sono le aree prato-pascolive, inframmezzate da arbusteti (ontano verde e rododendro), culminanti in ampie zone di prateria. Sono presenti alcune sorgenti, tipicamente localizzate presso il contatto tra i calcari e le quarziti o nei fondivalle.
Le superfici agricole utilizzate sono molto limitate e per lo più concentrate in prossimità degli abitati. Ai confini ovest della Riserva naturale, lungo lo spartiacque con la valle Maudagna si trovano le cime più significative: in ambito calcareo Cima Artesinera (1922 m slm); sulle quarziti Monte Merdenzone (1764 m slm). La zona compresa tra le due cime sopra citate - Pian dei Gorghi, Casera Vecchia, Stalle La Penna - rappresenta il bacino di assorbimento delle acque che confluiscono nel sistema carsico delle Grotte di Bossea.


La Grotta di Bossea

La Grotta di Bossea fa parte di un sistema carsico collocato tra il Colle del Prel e il Torrente Corsaglia. Essa costituisce il settore terminale di un grande sistema carsico che si sviluppa nello spartiacque Maudagna-Corsaglia, fra la Conca di Prato Nevoso il torrente Corsaglia, nel Comune di Frabosa Soprana (CN). Le gallerie sono lunghe circa 2 km e presentano un dislivello di circa 700 m. La temperatura media è di circa 9°C, l’umidità è prossima al 100% e l'ingresso si colloca a 836 m di quota. Quella di Bossea è fra le più belle e importanti grotte turistiche italiane per varietà di concrezioni, grandiosità di ambienti, ricchezza di acqua e laghi sotterranei.
Aspetti assai suggestivi caratterizzano la parte turistica della cavità, creando effetti scenografici di grande attrattiva estetica e ambientale. Le imponenti dimensioni, le altezze vertiginose, le pareti a strapiombo, i vasti soffitti intagliati a spigoli vivi, i dirupi, gli anfratti, i macigni ciclopici precipitati dall'alto ne costituiscono gli aspetti prevalenti. Queste morfologie aspre e scoscese si alternano con un ricchissimo concrezionamento calcareo, che dà vita a colate imponenti, enormi stalagmiti o poderose colonne, stalattiti, trine e panneggi di grande finezza e preziosità.
Il torrente sotterraneo forma rapide tumultuose e fragorose cascate, che lasciano spazio a laghi tranquilli e cristallini racchiusi fra pittoresche sponde rocciose. Copiose percolazioni creano molteplici giochi di acqua, arricchendo la grotta di stillicidi, spruzzi, rivoli, fontanelle e veli liquidi che si raccolgono in bellissimi stagni e vaschette.

L'orso delle caverne, antico signore delle grotte

La Grotta di Bossea ha restituito, fin dalle prime esplorazioni, accumuli di ossa di questo grande plantigrado estinto, vissuto durante il periodo dell’Era Quaternaria ed ivi presente all’incirca fra gli 80.000 ed i 12.000 anni fa.
Nella “Sala dell’Orso” è visibile al pubblico una ricostruzione scheletrica. Gli orsi spelei frequentavano la Grotta di Bossea per trascorrerci il letargo invernale e forse per partorire. Dai reperti si deduce che i soggetti maturi erano di mole rilevante. Anche in Bossea si riscontra la presenza di resti ossei di individui deceduti in tenera ed avanzata età, che non riuscivano probabilmente a costruirsi, in estate, una sufficiente riserva di grasso per superare il lungo e rigido inverno dell’era glaciale.


La grotta oggi

La fauna sotterranea

Nel mondo sotterraneo è presente una fauna rarefatta nelle popolazioni e minuta nelle dimensioni, ma altresì qualificata dall’estrema specializzazione e per la rarità dei suoi rappresentanti. Le grotte inoltre costituiscono delle isole per le barriere geografiche e geologiche che separano un massiccio calcareo dall’altro.
Ogni caverna è pertanto un microcosmo a sé stante, con abitanti esclusivi, non condivisi con altri biotopi. Più di una specie vivente nella Grotta di Bossea non si trova altrove nel mondo intero: basterà citare a titolo di esempio il Diplopode Plectogona Bosseae, il Palpigrado Eukoenenia strinati ed il Ragno Troglohyphantes pedemontanum.

"Grazie alle nuove conoscenze in materia di ambiente sotterraneo e all’esperienza sul campo, l’elenco delle specie rinvenute nella Grotta di Bossea e nell’ambiente sotterraneo limitrofo ammonta (settembre 2019) a 125 entità. Di queste 75 sono state aggiunte nell’ultimo trentennio e 5 sono risultate specie nuove per la scienza (Traegaardia n. sp., Bryaxis n.sp.,Bathysciola n. sp., Tychobythinus eludens, Troglocheles lanai). Cinque entità dell’elenco globale sono endemiti di Bossea (Traegaardhian. sp.,Plectogona sanfilippoi bosseae, Bryaxisv n.sp.,Bathysciola n. sp., Niphargus sp.), una di Bossea e di Rossana (Tychobythinus eludens) e una specie è alloctona (Parabathyscia dematteisi dematteisi). Inoltre, grazie ai nuovi criteri di investigazione e alla rinnovata conoscenza delle abitudini ecologiche dei palpigradi studiati a Bossea, è stato possibile portare alla luce molte decine di esemplari della specie presente nella grotta e di trovarla anche in altre cavità del cuneese". Da "Fauna ipogea del sistema sotterraneo di Bossea e recenti ricerche: aggiornamento al 2019" di Enrico Lana e Valentina Balestra in "Atti del Convegno Nazionale “L’uomo domanda, la grotta risponde” Cinquantesimo anniversario del Laboratorio Carsologico Sotterraneo di Bossea, 14-15 settembre 2019, Frabosa Soprana (CN), Laboratorio Carsologico Sotterraneo di Bossea, “Struttura Operativa Bossea” del Club Alpino Italiano Sede Centrale (pubbl. 31 ottobre 2020): 327-336".


La stazione scientifica

Nella grotta hanno sede tre laboratori che costituiscono la stazione scientifica di Bossea una tra le più importanti strutture di ricerca carsologica a livello europeo. Le attività di ricerca avviate alla fine degli anni '70 dal gruppo speleologico del CAI di Cuneo proseguono ora a cura del CAI Centrale, del Dipartimento Geo-risorse e Territorio del Politecnico di Torino (DIATI), con la collaborazione del dipartimento di Cuneo dell’ARPA del Piemonte e della Sezione Radiazioni dell’ARPA Valle d’Aosta.
I laboratori sono quelli di "Idrologia carsica di Bossea", il "Centro di ricerche climatologiche Giovanni Badino" e il "Carsologico sotterraneo di Bossea", finalizzato allo studio della radioattività naturale".
Nelle sezioni Idrogeologica carsica e climatologia ipogea: ha luogo in particolare lo studio delle circolazioni idriche nelle rocce carbonati che, dell’organizzazione e dell’evoluzione degli acquiferi carsici, dei processi speleo genetici e litogenetici, dei costituenti atmosferici, del microclima e del bilancio energetico dell’ambiente sotterraneo. Nell'ultimo si studia e monitora in particolare il gas Radon.